Spells by Aprilynne Pike

Spells by Aprilynne Pike

autore:Aprilynne Pike [Pike, Aprilynne]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General, Juvenile Fiction, Fantasy & Magic
ISBN: 9788820050078
Google: 6_MUuvlHHwcC
editore: Sperling & kupfer
pubblicato: 2011-06-15T08:52:51+00:00


Quindici

Laurel si coprì la testa con le braccia e sperò con tutta se stessa che David scappasse, che almeno lui si mettesse in salvo, anche se sapeva che non lo avrebbe mai fatto. Poi, all’improvviso, un rumore metallico le rimbombò nelle orecchie, e le ci vollero alcuni secondi per rendersi conto che era ancora viva.

I troll gridarono e grugnirono, cercando di capire chi li avesse attaccati. Le loro lame erano state abbattute al suolo da uno strano disco metallico, ora affondato nel tronco dietro Laurel, a meno di dieci centimetri dalla sua testa. Lei sentì il proprio corpo tremare di sollievo e per la prima volta nella vita temette di svenire. Ma il pericolo non era cessato. Approfittando della momentanea distrazione dei troll, si gettò a terra e strisciò verso il limitare della radura. Qualcosa di grosso e di pesante la agguantò trascinandola dietro un grosso albero. Lei cercò di urlare, ma una mano le coprì la bocca.

«Sono io», le sussurrò David nell’orecchio.

David. Era vivo! Lo abbracciò stringendosi al suo petto, per sentirgli il cuore che batteva all'impazzata. Era un rumore meraviglioso, quello. «Credi che possiamo sgattaiolare via?» gli domandò più piano che poteva.

«Non lo so. Dobbiamo aspettare il momento giusto, oppure ci saranno di nuovo addosso.»

Laurel gli serrò il braccio mentre i troll cominciavano a muoversi nella loro direzione con il naso in aria. Poi si udì uno schiocco e David la spinse giù, buttandosi accanto a lei. La sua pancia aveva appena toccato terra quando il silenzio della foresta fu dilaniato da una raffica assordante di spari. Laurel si coprì le orecchie premendo il viso contro le foglie bagnate mentre cercava di escludere il rumore dei colpi, e con essi i ricordi terribili dell’autunno precedente.

Grida di dolore si levarono fra le detonazioni, e i tre troll fuggirono nel folto del bosco, inseguiti da un’altra scarica di colpi.

«Codardi», mormorò una voce femminile, calma e tranquilla.

Laurel si alzò da terra con la bocca aperta.

«Potete uscire ora», continuò la sagoma scura, ancora rivolta verso i troll. «Non torneranno… peccato che non fossi pronta per una vera caccia.»

Laurel e David si ricomposero. Lei si sistemò la camicetta sul fiore meglio che poté, sussultando per il dolore. Il fervore del momento le aveva fatto dimenticare la ferita, ma si chiese quanti danni il troll potesse averle provocato. Purtroppo avrebbe dovuto aspettare per scoprirlo. David fece per uscire da dietro l’albero ma lei lo trattenne per la mano.

«Non vi mordo», disse la donna con voce limpida.

Era assurdo cercare di restare nascosti. Chiunque fosse, sapeva che erano lì. Mossero qualche passo esitante per guardare in faccia chi li aveva salvati: era diversi centimetri più alta di Laurel, vestita di nero dalla testa ai piedi, con una camicia a maniche lunghe, pantaloni aderenti, guanti neri e un paio di anfibi militari. Solo gli occhiali a specchio che portava sollevati sopra la testa si distinguevano dal resto, trattenendo le ciocche rosse che le incorniciavano il viso. Dimostrava circa quarant’anni, e sembrava in perfetta forma.

«Non vi biasimo se siete nervosi», riprese.



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